
Finché il caffè è caldo
Il presente non cambia, il futuro è misterioso, il passato non può essere modificato ma solo rivissuto fino a capirlo.
Nel centro di Tokyo si trova una vecchia caffetteria, dove le travi in legno del soffitto sono lucide e marroni come “gusci di castagne”, le pareti pulite e brillanti come il giorno d’apertura di cento anni prima. L’atmosfera è rimasta retrò e l’assenza delle finestre impedisce alla luce di entrare.
Toshikazu Kawaguchi “Finchè il caffè è caldo” Garzanti, marzo 2020.
Appesi alla parete ci sono tre orologi ma nessuno sa quale di questi indichi l’ora esatta.
In questo luogo senza un tempo certo si muovono i personaggi di Toshikazu Kawaguchi nel suo romanzo di esordio “Finché il caffè è caldo”. I protagonisti del romanzo vengono spinti dall’autore a volgere il loro sguardo nel passato, un’ azione che però dura il tempo di un caffè.
Il viaggio attraverso il quale possono vedere ciò che è stato infatti si compie solo fin quando la bevanda nelle loro tazze non smette di fumare.
I clienti di questo particolare bar possono incontrare solamente persone che una volta in vita erano entrate nel locale. Non possono alzarsi per andare loro incontro e soprattutto, qualsiasi cosa si faccia o si dica nel passato, non potrà in alcun modo cambiare il presente.
Perché farlo, allora?
Per capire davvero la strada percorsa e le svolte che hanno condotto al presente.
Attraverso i quattro capitoli del romanzo, prendono forma le storie dei personaggi principali: Fumiko, Katake, Hirai e Kei viaggiano attraverso le loro vite per rivivere i momenti che hanno segnato per sempre il loro presente, con la consapevolezza di non poter cambiare le cose, ma solo il proprio modo di viverle e accettarle.
Un viaggio non attraverso il tempo, perciò, ma attraverso la memoria che spiega il presente: nell’ animo umano, fragile e forte dinnanzi all’imprevedibilità della vita.
Facts:
Di Toshicakazu Kawaguchi si sa ben poco. Se si cerca online la sua biografia le uniche cose di cui si può venire a conoscenza con certezza sono l’anno della sua nascita, 1971, e la sua professione di sceneggiatore e regista.
A suo nome compare un altro libro intitolato “Basta un caffè per essere felici” pubblicato da Garzanti.
“Finchè il caffè è caldo” ha vinto il Suginami Drama Festival, vendendo in Giappone più di un milione di copie.
In Italia, invece, il libro è alla 14 edizione, rendendolo ufficialmente il caso editoriale più discusso degli ultimi mesi.
Dalla trama del romanzo, nel 2018, è stata tratta un’opera teatrale e un film, girato da Ayuko Tsukahara e con protagonista Kasumi Arimura chiamato “Cafè Funiculì Funiculà”.
- Joséphine Trasi
- Febbraio 9, 2021