26 Gennaio 2023, 
ore 18:00

Quanto spesso il diritto di informazione rispetta la tutela di un imputato, innocente fino a prova contraria?

Come trovare un equilibrio tra il diritto di cronaca del giornalista, e il diritto all’oblio del cittadino?

La storia giudiziaria del nostro Paese è ricca di casi in cui è stato il tribunale mediatico ad emettere una sentenza definitiva – prima ancora del sistema giudiziario – nei confronti di un/a indagato/a.

Un corto circuito quasi sempre amplificato dalla stampa che, in molti casi, ha finito per demolire la reputazione di persone che, alla fine dell’iter processuale, sono spesso risultate innocenti. Generando, di fatto, un danno irreversibile con conseguenze dal punto di vista della reputazione ma anche, se non soprattutto, sul piano personale, economico, familiare.

Perché la gogna mediatica, come l’ergastolo ostativo, è il «fine pena mai» della reputazione. 

Giuseppe Belcastro
Co-Resp. Osservatorio Informazione Giudiziaria Unione camere Penali
Irma Conti
Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma
Enrico Costa
Deputato, II Commissione Giustizia
Valerio de Gioia
Giudice e autore del libro “In nome del popolo televisivo”
Gaetano Grasso
Comunicatore & CEO beryllium
Pietro Marzano
Founder PVM Avvocati
Mario Palazzi
Pubblico Ministero della Procura di Roma
Simona Petrozzi
Web Reputation Manager
Raffaele Sollecito
Autore del libro “Un passo fuori dalla notte”
Coordina i lavori:
Valentina Angela Stella
Il Dubbio