beryllium consiglia!

Beryllium consiglia!

Dopo le liste globali delle maggiori piattaforme di intrattenimento, dalla musica alla lettura per arrivare al tempo libero, ecco le classifiche ufficiali 2020 by beryllium (forse non siamo mondialmente famosi, ma sicuramente ci piace pensare in grande)

Dopo aver scartato l’ultimo pacchetto di Natale e per la prima volta non aver dovuto fingere di apprezzare l’ennesimo paio di calzini (ammettiamolo, trattasi di un regalo utilissimo per i futuri momenti di “zona rossa”) in men che non si dica ci siamo ritrovati a dire “ma siamo già a Capodanno?”

Già, la fine dell’anno è arrivata. E che anno!

Una pandemia mondiale di un male sconosciuto, un lockdown interminabile, giornate infinite di smartworking e video call ( a proposito, anche nel 2021 non dimenticatevi le regole base di comportamento online), gente che cantava dai balconi… balconi che dopo un po’ sono ritornati silenziosi.

Guardando a ritroso nei mesi ci si rende conto delle situazioni paradossali in cui si è vissuto e non bisogna sorprendersi se, nelle nostre classifiche musicali, al primo posto troviamo quella canzone tristissima che non ascoltavamo da anni e cacciata dai meandri della nostra memoria solo perché ci sembrava adatta all’occasione.

Ed è proprio qui che è nata l’idea di creare delle classifiche by beryllium: che cosa hanno ascoltato, letto e visto delle “visionary people”? Durante l’anno qui sul Blog vi abbiamo dato qualche consiglio, ma ecco un riassunto finale da cui prendere spunto per il 2021, e conoscerci un po’ di più.

Abbiamo posto alcune domande ai nostri colleghi e ammettiamo che risposte non sono niente male.

Cominciamo dalla musica.

Incuriositi abbiamo chiesto quale fosse stata la canzone che avesse fatto maggiormente compagnia nel 2020 ed abbiamo trovato:

ma c’è anche chi consiglia un intero disco:”23 6451″ (si legge “Le Basi”) di Tha Supreme.

Passando poi ai podcast, genere di intrattenimento forse ancora un po’ acerbo nel contesto italiano ma in forte espansione, diversi spunti ci son stati dati, come ad esempio:

  • Morgana: di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri

 Che si presenta come “Storie di donne che non hanno avuto bisogno di sposare un uomo con i soldi. Donne fuori dagli schemi, controcorrente, strane, pericolose, esagerate, a modo loro tutte diverse e difficili da collocare. Donne che con le proprie vite e il proprio lavoro hanno contribuito o contribuiscono a colmare il gender gap proprio partendo dalla possibilità e capacità di gestire in autonomia il proprio denaro”

“Provare a raccontare le intersezioni, le sovrapposizioni, i luoghi di confine tra lo spazio fisico e quello digitale, riflettere sulla dimensione culturale del web e di come questa influisca sulle tecnologie e sui nostri comportamenti individuali e sociali”

Come si legge sul sito “Il podcast irriverente ma rispettoso che racconta le grandi figure che hanno cambiato la nostra evoluzione, la storia dei talenti che hanno incontrato l’ambiente culturale perfetto per poter modificare la traiettoria della nostra cultura e della nostra civiltà”

  • Reclamè: di Chiara Galeazzi e Tania Loschi dove

Descritto da Vanityfair “Chiara Galeazzi e Tania Loschiparlano del loro e del nostro rapporto con la «pubblicità», che condiziona ogni passaggio delle nostre vite”

Proposto dal New York Times come un podcast che “esplora la complicata vita amorosa di persone reali attraverso la conversazione e la narrazione”

 “Un podcast irregolare, mozzafiato che presenta alcuni dei dischi speciali che Damian suona nelle feste più importanti del mondo, mescolati con i vari stili di musica che gli piace ascoltare a casa; momenti comici uniti a funk, melodie latine suonate accanto a colonne sonore, oltre a discoteca cosmica, techno e rock”

  • Venti: condotto da Sofia Viscardi

 Presentato dalla stessa autrice come “un posto dove chi è giovane si possa sentire rappresentato”

Chi dice di non aver passato almeno un intero weekend a guardare una serie ondemand…mente!

Infatti, ecco cosa suggerisce il nostro team:

  • The Queen’s Gambit
  • Unorthodox
  • Valeria
  • Chernobyl
  • The Last Dance
  • Dark
  • Vis a vis
  • Lovecraft county
  • His dark materials
  • Suburra
  • The Boys
  • The Umbrella Academy

Ma c’è anche chi ama sfogliare le pagine di un libro, sentire l’odore dell’inchiostro sulla carta. Abbiamo curiosato e chiesto quale fosse stato il libro preferito del 2020 e soprattutto il perché:

  • Noi non abbiamo colpa di Marta Zura-Puntaroni: “Il racconto della storia di tre generazioni di donne della stessa famiglia tra passato e presente”
  • Cinzia di Leo Ortolani: “Divertitente, non avevo mai letto niente sulla transizione sessuale”
  • L’assassinio del Commendatore di Murakami Haruki
  • La gioia fa parecchio rumore di Sandro Bonvissuto: “Perchè mi manca andare allo stadio”
  • Il quaderno azzurro di James A. Levine: “racconta la condizione delle donne e dei bambini nelle periferie dell’India”
  • Chiamami col tuo nome di Andrè Aciman:” Riletto per la terza volta, mi ha regalato le sensazioni di un abbraccio e dei brividi del primo amore nei momenti di solitudine in lockdown”
  • Total Chaos di Jean Claude Izzo
  • Dritto al sodo di Greg McKeown
  • Lettere dal carcere di Antonio Gramsci.: “Perché è una raccolta di pensiero che vive”
  • L’Arte della Gioia di Goliarda Sapienza: “Perché un giorno diventerò come la protagonista”
  • Morgana di Michela Murgia
  • Cromorama – Come il colore ha cambiato il nostro sguardo di Riccardo Falcinelli: “Perché ti apre gli occhi su un mondo con il quale ci relazioniamo da sempre, ma che non sappiamo interpretare”
  • La grammatica della fantasia di Gianni Rodari:” Lo trovo geniale un libro che ti apre la mente che ti entra dentro, ti far aver un passo in più nel lavoro ma anche nella vita quotidiana. Ti fa tornare bambino rimanendo grande”
  • Le sette morti di Evelyn Hardcastle di Stuart Turton :” intricato e complesso è quel genere di libro che ti fa dimenticare la realtà”

È nella musica, nelle parole, nelle immagini e nei pensieri che tutti noi, ognuno a modo suo, abbiamo trovato rifugio in un anno decisamente imprevedibile.

Goethe diceva che “Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, vedere un bel quadro, e, se possibile, dire qualche parola ragionevole”.

Noi di beryllium aggiungiamo, inoltre, che ogni giorno c’è bisogno di creatività, professionalità e di uno sguardo lucido e visionario.

Joséphine Trasi
Joséphine Trasi
Joséphine Trasi